A cura di BARBARA TONIN
fotografie e video di ADRIANA OBERTO, ANDREA BARSOTTI, BARBARA TONIN, LEONARDO ROSSI, MARIANGELA BONI, REMO TURELLO, TONINO NUCIFORA
Italia, TORINO
Anche per questa 107^ edizione del Giro d’Italia il Piemonte ospita le prime tappe, ma stavolta con una dedica speciale.
La prima tappa non solo ha inaugurato l’inizio della storica competizione, ma è stata anche un momento per ricordare altri superbi campioni: i giocatori del Grande Torino, in un connubio tra ciclismo e calcio, voluto nel 1949 da Fausto Coppi e dalla sua amicizia con Valentino Mazzola.
video di Leonardo Rossi
Il Grande Torino
Il 4 maggio ha avuto il via a Torino la prima tappa, con un percorso ideato per commemorare il Grande Torino: 75 anni fa si schiantò sulla collina di Superga, a causa delle condizioni meteo avverse, il trimotore I-Elce, che riportava a casa i calciatori del Torino, dopo un’amichevole con il Benfica a Lisbona.
È doveroso ricordare nuovamente e con affetto i giocatori e i collaboratori che perirono nell’infausto incidente: Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Emile Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Ruggero Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Maroso, Danilo Martelli, Valentino Mazzola, Romeo Menti, Piero Operto, Franco Ossola, Mario Rigamonti, Giulio Schubert e gli allenatori Egri Erbstein, Leslie Levesley, il massaggiatore Ottavio Cortina con i dirigenti Arnaldo Agnisetta, Andrea Bonaiuti ed Ippolito Civalleri, nonché i giornalisti sportivi italiani Renato Casalbore (fondatore di Tuttosport), Renato Tosatti (Gazzetta del Popolo) e Luigi Cavallero (La Stampa) ed i membri dell’equipaggio Pierluigi Meroni, Celeste D’Inca, Celeste Biancardi e Antonio Pangrazi.
“Ho sentito un rombo, paurosamente vicino, poi un colpo, un terremoto. Poi il silenzio e una voce di fuori: È caduto un apparecchio!”. È così che racconta lo schianto il cappellano della Basilica di Superga nel commovente servizio dell’Archivio Luce.
Una tappa importante, quella d’inizio, che non solo attira gli appassionati del ciclismo, ma anche quelli del Torino, che al termine della competizione si sono ritrovati alla Basilica di Superga per l’annuale commemorazione, indossando una maglia granata creata appositamente per la 75^ ricorrenza della tragedia.
La corsa
Ad accogliere i ciclisti alla partenza è la suntuosa Reggia di Venaria, che fa sfilare gli atleti verso il km 0 su un tappeto rosa, tra le grida festose e l’affetto dei fan. La gara prevede un percorso misto di 140 km, tutt’altro che semplice, tra pianura e collina, che tocca diversi Comuni del Torinese e, ovviamente, Superga, fino all’arrivo in corso Moncalieri a Torino, davanti alla Basilica della Gran Madre.
Tra le varie insidie, le salite più importanti sono a Berzano S. Pietro, Superga, Colle S. Vito (percorso ben due volte) e il più ostico Colle della Maddalena, che tuttavia non riusciranno a mettere in grosse difficoltà questi preparatissimi atleti.
Quest’anno i riflettori del Giro sono tutti puntati su Tadej Pogacar e il gallese Geraint Thomas, nonché sui team UAE Emirates e Ineos Grandiers, protagonisti di grandi risultati. Tra i possibili vincitori della prima tappa, spiccano anche i nomi di Filippo Ganna e Jonathan Milan.
Non mancheranno, infatti, le emozioni lungo i 140 km del percorso, 1.850 metri di dislivello e il muro finale con pendenza media al 9,4%.
Gli atleti partono compatti e a ritmo sostenuto, ma subito si staccano in sei (Louis Barré, Nicolas Debeaumarché, Lilian Calmejane, Amanuel Gebreigzabhier, Andrea Pietrobon e Filippo Fiorelli) e danno oltre un minuto e mezzo al gruppo, che lascia fare. La velocità è altissima, si viaggia sui 52 km/h, ma la salita di 3 km con pendenza media del 5,2% di Berzano di San Pietro è vicina. A sorpresa i sei fuggitivi, con il danese Vegard Stake Laengen al comando che li ha raggiunti, aumentano il divario col gruppo. Fiorelli però parte in volata con Barrè e Gebreigzabhier e vince i 3 punti del GMP.
Il gruppo nel frattempo scollina con due minuti e mezzo di distacco e si va verso il Colle di Superga, 8 km con il 4,4% di pendenza media, sui cui Gebreigzabhier si aggiudica i 7 punti del GPM e Fiorelli vince lo sprint.
A 52 km dall’arrivo, Gebreigzabhier e Calmejane accelerano e provano a vincere la tappa: staccano Pietrobon e Fiorelli, mentre Barré e Debeaumarché vengono assorbiti dal gruppo ormai a 3 minuti. Al 34° km finale, Calmejane è il primo all’intergiro, ma viene superato da Gebreigzabhier sulla salita di S. Vito, breve ma molto impegnativa. I due si ricompattano in prossimità del traguardo e si dirigono verso il Colle della Maddalena, lungo 7 km col 6,8% di pendenza media e punte fino all’11%. Il gruppo però guadagna terreno, riprende Gebreigzabhier ed è a 15” dal francese, che nonostante tutto riesce a vincere il GMP e a portare a casa la Maglia Azzurra.
Calmejane si gioca il tutto per tutto, mancano solo 15 km al traguardo e mantiene un vantaggio di 25”, ma a breve i rivali contrattaccheranno. A 7 km dalla fine, infatti, viene raggiunto da Damiano Caruso, Alessandro De Marchi, Giulio Pellizzari, Mikkel Honoré, Maximilian Schachmann, Alex Baudin e Nicola Conci. Poco dopo stacca Conci, ripreso però dopo 2 km da Pogacar, Pellizzari e Jhonatan Narvaez.
Manca 1 km e in testa ci sono Pogacar e Narvaez, raggiunti da Schachmann. Il traguardo ormai è vicino, i tre scattano in volata e, a discapito dei pronostici, Narvaez vince la Maglia rosa, seguito da Schachmann e Pogacar. Lodevole anche la prestazione di Nicola Conci e Antonio Tiberi, che si piazzano rispettivamente al 5° e 8° posto.
foto e video di Tonino Nucifora
Si conclude così la prima tappa, intensa e ricca di colpi di scena, che ha incendiato gli animi degli spettatori, ma continuerà nei giorni successivi, stavolta partendo dal velodromo di S. Francesco al Campo.
Per un approfondimento sul Grande Torino, leggi l’articolo “Museo – Il Grande Torino” su Giroinfoto Magazine.