Un solo pianeta, miliardi di storie da raccontare

Monica Gotta Photography

Lisetta Carmi

Molto Vicino, Incredibilmente Lontano

A cura di MONICA GOTTA

Fotografie di Monica Gotta

Italia, GENOVA – GE

Quando mi chiedono: “Chi ti ha insegnato a fotografare?”
Rispondo: la vita.
Monica Gotta Photography
Monica Gotta Photography - Lisetta Carmi

La mostra, promossa e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Genova e Civita Mostre e Musei, è stata inaugurata il 23 ottobre scorso e sarà visitabile fino al 30 marzo 2025 nel sottoporticato di Palazzo Ducale.

LISETTA CARMI

a cento anni dalla nascita

Annalisa Carmi, nota come Lisetta Carmi, nasce nel 1924 a Genova e muore a Cisternino nel 2022. 

La vita di Lisetta è stata dedicata totalmente all’arte. Si laureò in pianoforte al Conservatorio di Milano e dedicò molti anni alla vita di concertista. Nel 1960 iniziò la seconda parte della sua esistenza diventando fotografa. La musica le aveva donato un’anima, la fotografia fu il corpo in cui la incarnò (da un’intervista di Lisetta a La Repubblica 2013).

Monica Gotta Photography
Monica Gotta Photography
Monica Gotta Photography
Monica Gotta Photography
Monica Gotta Photography
Monica Gotta Photography

Dedica la maggior parte della sua vita alla fotografia, principalmente di reportage, come denotano le sue opere esposte a Palazzo Ducale a Genova. Da queste fotografie traspare anche il suo impegno sociale come ad esempio dai lavori svolti immersa nel mondo dei travestiti di Via del Campo, a fianco dei camalli del Porto di Genova e degli operai dell’Italsider, oppure testimoniando la povertà, le ingiustizie sociali o le contraddizioni di Israele.

La sua prima macchina fu un’Agfa Silette, un oggetto amatoriale che la porterà a utilizzare la fotografia come strumento per la ricerca della verità.

“MOLTO VICINO, INCREDIBILMENTE LONTANO

La macchina fotografica diventa compagna di viaggio e strumento per esplorare il mondo. Inizia con due reportage, uno in Sardegna e uno in Sicilia. Nel primo documenta la vita delle comunità rurali lontane dai circuiti turistici, mentre il secondo denominato “Acque di Sicilia” vince il premio mondiale del libro a Lipsia.

i Luoghi

Medio Oriente e America Latina

In Israele, essendo ebrea, cattura la complessità della vita in una società che cerca un equilibrio tra tradizione e modernità.

Anche in America Latina documenta la vita delle classi più povere. Il suo lavoro nel basurero di Maracaibo è un potente ritratto della dignità e dell’ingegno delle persone che vivono tra i rifiuti della società. Un’altra denuncia delle ingiustizie sociali che ci induce a non distogliere lo sguardo dalla dura realtà.

Regno Unito e Irlanda del Nord

Nel 1970 testimonia i conflitti in Irlanda del Nord tra cattolici e protestanti (3178). Nei suoi viaggi coglie anche i dettagli dell’arte di strada fotografando i graffiti di cui i murales di Orgosolo testimoniano le rivendicazioni delle classi più povere. (3175-3176-3177)

Oriente

Sempre nel 1970 arriva in Afghanistan viaggiando in autobus dopo aver venduto il suo pianoforte Steinway per pagarsi il viaggio. Va in Pakistan, in Nepal e in India che cambierà la sua vita. A Jaipur incontrerà Babaji Herakan Baba. Intraprenderà da questo momento il suo viaggio spirituale fino ad aprire un suo ashram in Puglia con il nome di Janki Rani.

Genova

Lisetta racconta anche l’universo sotterraneo dei travestiti di Genova, lo racconta per immagini, dà voce alla vita, all’amore e alle sofferenze delle persone fotografate. La fotografa riesce a esprimere la dignità degli individui costretti ai margini della società, in un mondo e in un’epoca dove non erano ben visti. Il suo reportage I Travestiti fu pubblicato nel 1972 dopo che frequentò questa comunità per ben 6 anni. Condividerà con loro tutti i momenti della loro quotidianità, dichiarando che “non esistono gli uomini e le donne, esistono gli esseri umani”. 

Nel 2017 sono state ritrovate delle diapositive nella casa di Cisternino. Ciò ha permesso di aggiungere altre testimonianze alla storia del progetto sui travestiti.

“<… i travestiti (o meglio il mio rapporto coi travestiti) mi hanno aiutato ad accettarmi per quello che sono: una persona che vive senza ruolo. Osservare i travestiti mi ha fatto capire che tutto ciò che è maschile può essere anche femminile, e viceversa, non esistono comportamenti obbligati, se non in una tradizione autoritaria che ci viene imposta fin dall’infanzia”.

(Lisetta Carmi)

Monica Gotta Photography
Monica Gotta Photography

Lisetta e il Colore

Già dagli anni Sessanta inizia a usare il colore. In alcuni suoi reportage impiega contemporaneamente due macchine fotografiche, una Leica e una Rolleiflex, caricate rispettivamente con pellicola a colori e in bianco e nero.  

Dopo 100 anni si parla di lei, Lisetta Carmi, una donna con un’anima da artista, una donna che ha sfidato le ingiustizie sociali, ha documentato conflitti e contraddizioni del nostro mondo, una donna che ha avuto il coraggio di amalgamarsi con coloro (i travestiti) che erano considerati rifiuti della società. Una donna che ha sfruttato la potenza comunicativa del colore alla ricerca della verità quando ancora i fotografi impegnati utilizzavano prevalentemente il bianco e nero.

Monica Gotta Photography
Monica Gotta Photography

Una sola parola per definire Lisetta: CORAGGIO!

La mostra è visitabile nei seguenti orari:

Dal Martedì alla Domenica 10 – 19

Lunedì chiuso – La biglietteria chiude alle 18:00

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